Lui era un po’ raffreddato e la notte non era stata delle più tranquille. Si era svegliato anche un paio di volte per andare in bagno e, alla sveglia delle 6.30, era ancora profondamente nel mondo dei sogni, rannicchiato in posizione fetale sotto le coperte.
La mattina era fredda, grigia e una coltre di nebbia ricopriva tutto e tutti. La giornata di dicembre perfetta per starsene a letto e al caldo. Così noi non l’avevamo svegliato: “Avrà bisogno di riposare ancora un po’. Anche se perdesse una giornata di scuola non succederebbe niente.”
Dopo un po’ si era svegliato da solo, subito a cercare la finestrella del calendario dell’avvento da aprire. “Come stai? Vuoi rimanere a casa a riposare oggi?” “Io voglio andare a scuola, magari insegnano qualcosa che io non so…“
Benvenuti i cinque anni